Sono abituato a non vedere a più di dieci metri
tra palazzoni e marciapiedi
così che quando mi ritrovo in giro e vedo l'orizzonte
mi sembra solamente un cartellone
Sono abituato alle risposte per giustificare
la merda che comincia a traboccare
e quelle facce che credevo amiche
diventano la sintesi di quello che non riesco a candeggiare
Sono indaffarato nel cucire addosso a degli stronzi
magie che non potrebbero mai avere
e mi sorprende la mia delusione nel mio constatare
che è solo come li vorrei vedere
La rabbia si tramuta in pugni chiusi, così chiusi
che il mio sangue non riesce più a passare
e prenderò a cazzotti i miei traguardi, le illusioni
con l'impressione di ricominciare
Per quello che diventi e l'idea che te ne fai
del vivere la vita nel costante borderline
solo che la linea si sposta con noi
fin quando tu non ti accontenterai
Metto croci su di un calendario
che sembrerà al contrario
se poi mi guardo indietro mi fa male
sapere che non posso far progetti parlare di futuro
per quello non resta che aspettare
Rimango con i miei sogni stirati
come dei gatti su di un'autostrada
che sono diventati ormai troppo sottili
per capirne la forma originaria
Sono abituato a lavorare più del necessario
a camuffare ogni disco orario
a stringere fra i denti i vaffanculo
per poi lasciarti andare nel casco al rullo del tamburo
Sono abituato a quei soprusi, alla legge del più forte
ad implodere senza far rumore
a chiudere domande in un cartone come si fa col pesce
a demolire tutte le vittorie
a scendere le scale con la faccia
a non tenere a mente la verità nascosta e l'intenzione
che passa per l'ipocrisia di tutti
e assume tanti volti
e spesso ne distorce la visione
Sono abituato a detestare adroni e istituzioni
entrambi ci hanno già lasciato soli
e chiudo i miei pensieri in un ambiente
che è sempre troppo stretto
per contenere pure conclusioni
Rimango con i miei sogni stirati
come dei gatti su di un'autostrada
che sono diventati ormai troppo sottili
Per capirne la forma originaria
Credere in te diventa l'ultimo ostacolo in cui
puoi perdere tutto in un attimo
Credere in te diventa l'ultimo ostacolo in cui
puoi perdere tutto in un attimo
tra palazzoni e marciapiedi
così che quando mi ritrovo in giro e vedo l'orizzonte
mi sembra solamente un cartellone
Sono abituato alle risposte per giustificare
la merda che comincia a traboccare
e quelle facce che credevo amiche
diventano la sintesi di quello che non riesco a candeggiare
Sono indaffarato nel cucire addosso a degli stronzi
magie che non potrebbero mai avere
e mi sorprende la mia delusione nel mio constatare
che è solo come li vorrei vedere
La rabbia si tramuta in pugni chiusi, così chiusi
che il mio sangue non riesce più a passare
e prenderò a cazzotti i miei traguardi, le illusioni
con l'impressione di ricominciare
Per quello che diventi e l'idea che te ne fai
del vivere la vita nel costante borderline
solo che la linea si sposta con noi
fin quando tu non ti accontenterai
Metto croci su di un calendario
che sembrerà al contrario
se poi mi guardo indietro mi fa male
sapere che non posso far progetti parlare di futuro
per quello non resta che aspettare
Rimango con i miei sogni stirati
come dei gatti su di un'autostrada
che sono diventati ormai troppo sottili
per capirne la forma originaria
Sono abituato a lavorare più del necessario
a camuffare ogni disco orario
a stringere fra i denti i vaffanculo
per poi lasciarti andare nel casco al rullo del tamburo
Sono abituato a quei soprusi, alla legge del più forte
ad implodere senza far rumore
a chiudere domande in un cartone come si fa col pesce
a demolire tutte le vittorie
a scendere le scale con la faccia
a non tenere a mente la verità nascosta e l'intenzione
che passa per l'ipocrisia di tutti
e assume tanti volti
e spesso ne distorce la visione
Sono abituato a detestare adroni e istituzioni
entrambi ci hanno già lasciato soli
e chiudo i miei pensieri in un ambiente
che è sempre troppo stretto
per contenere pure conclusioni
Rimango con i miei sogni stirati
come dei gatti su di un'autostrada
che sono diventati ormai troppo sottili
Per capirne la forma originaria
Credere in te diventa l'ultimo ostacolo in cui
puoi perdere tutto in un attimo
Credere in te diventa l'ultimo ostacolo in cui
puoi perdere tutto in un attimo
Sere
9 commenti:
Andrà meglio..è solo la fottuta delusione di chi occupa una posizione in basso. Ma io so che arriverai un giorno a guardali da più su.
Cara signorinella .... ne abbiamo gia' parlato .... è un disco che si ripete, le conclusioni le lasciamo a chi a tempo e voglia di perdere tempo.
NOI CI VIVIAMO GLI OSTACOLI E NE COGLIAMO I MIRACOLI CHE GLI ALTRI NON SANNO VEDERE!!!!!
......... CI PIACE COSI'??? LO SAI CHE TI PIACE, ANCHE TANTO,COSI' TANTO DA ANDARE A CERCARE LA VIA PIU' DIFFICILE....chi piu' di te? Solo io!!! ^__________^ bacio _Mary
Il problema è quello: l'abitudine
.....il problema siamo noi.....bisogna rompere gli schemi quando ci rendiamo conto che non va'....se ci rendiamo conto!!!! _mary
alcune volte la musica ha avuto il potere di cambiare le cose, le abitudini, le mentalità, anche prima dell'avvento del rock, ha saputo cambiare i costumi della gente ha aperto nuove frontiere, non solo con melodie innovative ma soprattutto con le parole mescolate.
@ Fabrizio: Concordo pienamente con le tue parole!!!! _maRy
...Rimango con i miei sogni stirati
come dei gatti su di un'autostrada
che sono diventati ormai troppo sottili
Per capirne la forma originaria...
A me sta similitudine mi fa specie -.- Sono sensibile su certi argomenti!
@Maraptica:però rende l'idea!!!!
Mar ..... non dirlo a me!!! _marY
Posta un commento